Login   |   Registrati
Indietro

Bolero/Gaité Parisienne

> di Loris Petrillo

Critica Spettacoli
Quando
non specificata
Compagnia
Opus Ballet
Genere
Moderno/Contemporaneo
Monica Ratti



Bolero/Gaité Parisienne

di Loris Petrillo

Compagnia Opus Ballet

Martedì 18 ottobre e Mercoledì 19 ottobre - ore 2
Teatro Parioli - Roma



Di Monica Ratti



Ha debuttato in prima assoluta il 4 e 5 maggio 2016 al Teatro Cajka – Teatro D’Avanguardia Popolare di Modena nell’ambito del cartellone della stagione di danza del Teatro Comunale di Modena, che ne è anche il coproduttore , Bolero/Gaité Parisienne di Opus Ballet con le coreografie di Loris Petrillo.

Due classici del repertorio ballettistico riproposti entrambi in una versione contemporanea in cui al centro della ricerca e della creazione c’è il corpo maschile, indagato nella sua espressione virile attraverso la poetica e l’ironia.


Una scena bianca, scevra da qualsiasi elemento scenico, accoglie il pubblico; i danzatori, in un ritmato pulsare, a terra, aprono l’inizio del Bolero. In evidenza solo e unicamente gli interpreti, alle spalle a tratti scorrono le immagini degli All Blacks, la grande squadra di rugby, i cui giocatori hanno reso ancor più famosa la celebre danza Maori, erroneamente considerata solo danza di guerra e invece atta ad esprimere il sentimento interiore di chi la esegue: gioia, dolore, passione, identità, un saggio di potenza e coraggio, che si ricollega allo spirito guerriero del fiero popolo Maori.

Il Bolero di Petrillo raffigura attraverso la sublimazione della fisicità, l’esasperazione del movimento, scandito dal continuo cadere e rialzarsi, un mantra, cadenzato dall’incedere incessante del crescendo musicale del Bolero, attraverso il quale si giunge al superamento dei limiti del proprio corpo, in cui la virilità diviene poetica del movimento perché trascende dalla sola fisicità. I corpi spaziano, pulsando, scalzando, sobbalzando, la vitalità permea il pubblico e la forza e il vigore di questi danzatori avvolge lo spettatore. Una danza carnale dove le pulsioni arrivano come uno schiaffo rigenerante, che scuote, fa male, ma al tempo stesso ritempra, e ognuno di noi prende coscienza di essere un guerriero che, attraverso il dolore, la tenacia, la sofferenza, combatte per l’amore della vita.


Ironico, dissacrante, a tratti comico il Gaité Parisienne di Petrillo. Un piacevole intreccio di danza/teatro che indaga la sessualità. Non a caso Gaité Parisienne fu definito “una commedia danzata e tra le più frizzanti di Léonide Massine, condita dal pepe della sua astuzia nel creare diversi e curiosi personaggi“; così Petrillo mantenendo la filologia del celebre balletto (messo in scena 1938), ce ne propone una lettura contemporanea fatta di provocazioni.
I suoi attori eccedono, in un alternarsi fatto di momenti ora poetici ora grotteschi, ognuno di loro indossa metaforicamente una maschera atta a indagare, attraverso la contemporaneità, il nostro tempo in cui le etichette non hanno più senso di essere e la diversità non esiste se non nei nostri stereotipati cliché. Eppure, ognuno di noi indossa quotidianamente una maschera, per nascondersi o mettersi in mostra, per fuggire o ritrovare se stesso. Il superamento del pregiudizio, può finalmente liberarci dal senso di inadeguatezza nell’indagare la sessualità, ma soprattutto aiutarci a scoprire realmente ciò che vogliamo.

I personaggi di Petrillo urlano e sussurrano, si vestono e si spogliano, fluttuano e si aggrovigliano in un dosato mix di parole e danza. E’ proprio nello strepitoso, esilarante Can Can finale, in cui tutti i danzatori si liberano degli abiti per mostrarsi in uno scintillante perizoma e si scatenano in una travolgente danza, che tutti i quadri precedenti riportano alla centralità che ha guidato Petrillo in queste creazioni: il Corpo quale massima espressione della libertà.


Il successo di questa serata Opus Ballet, oltre che alle suggestive e riuscite coreografie di Petrillo, è dato anche dalla efficace scelta degli 8 straordinari danzatori, estremamente diversi per caratteristiche tecniche , fisiche e percorsi formativi che spaziano dalla danza accademica, all’Hip Hop. Una scelta che ha reso possibile la realizzazione di entrambi i balletti, così diversi per titolo, impatto e contenuti sia coreografici che drammaturgici. Il pubblico ha risposto con applausi a scena aperta e il Can Can conclusivo ha fatto scattare in tutti noi, a gran voce, la richiesta di un Bis: troppo bello per non essere rivisto.

Martedì 18 ottobre e Mercoledì 19 ottobre alle ore 21 al Teatro Parioli a Roma

 

Altre critiche incrociate:

La danza visionaria e 'ancorata' di The Red Shoes

La danza visionaria e 'ancorata' di The Red Shoes

In Ascoltami l'altra danza di Virgilio Sieni

In Ascoltami l'altra danza di Virgilio Sieni

Dots - La nuova creazione di Ricky Bonavita

Dots - La nuova creazione di Ricky Bonavita

Saranno Famosi - Fame Il Musical regia di Luciano Cannito

Saranno Famosi - Fame Il Musical regia di Luciano Cannito