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Una Bottega veramente Fantastica, quella di Luciano Cannito.

Critica Spettacoli
Luogo
Teatro dell'Opera di Roma
Roma (RM)
Quando
Dal 29/11/2016 al 07/12/2016
Compagnia
Allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma
Genere
Danza Classica
Chiara Fabiani



Recensione nell'ambito del progetto "Guardare e Scrivere la Danza" di Dance&Culture con UDA Urban Dance Academy per il coinvolgimento dei giovani all’incontro con l’arte coreutica in varie forme di partecipazione, tra cui la scrittura, e la creazione di nuovo pubblico. Giovani selezionati sono invitati ad assistere a spettacoli di danza e a scriverne per offrire ai nostri lettori la loro visione critica.



Una Bottega veramente Fantastica, quella di Luciano Cannito.

di Chiara Fabiani

Le cose belle richiedono precisione, attimi infiniti di attesa, concentrazione, dedizione, occhi spalancati. Le cose belle richiedono rispetto, batticuore, guizzo, pazzia, agitazione, tempesta interiore che continuamente si rinnova. Le cose belle si scelgono e, quando capitano, vanno tenute non con le mani, non con le braccia, ma con il cuore, perduti nel tempo, in quel tempo di ogni istante che si sussegue e non torna, in quel tempo bambinesco che vede il mondo e la vita attraverso la lente pura dell’emozione e della spensieratezza.
Leggerezza e precisione: questo ciò che si riceve da ogni singolo artista che dal 29 Novembre al 7 Dicembre si è esibito sul palco del Teatro Nazionale di Roma con “La Bottega Fantastica”, il balletto firmato da Luciano Cannito per gli entusiasti ed entusiasmanti allievi della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma diretta da Laura Comi.

Sulle musiche di Gioacchino Rossini riorchestrate da Ottorino Respinghi, Cannito ha giocato sulla drammaturgia della Boutique Fantasque di Massine, così come Respinghi ha agito sulle musiche.
Se, infatti, Respinghi riuscì mirabilmente a coniugare il sorriso ammiccante di Rossini con la sua compiutissima abilità di colorista orchestrale, creando uno spartito che inietta furbissimi brividi novecenteschi, in una veste modernissima, reinventando dall’antico, Cannito, pur mantenendo lo scenario della bottega di giocattoli, arricchisce la propria tavolozza compositiva tenendo conto dell’evoluzione virtuale, del progresso cinematografico e teatrale, ma anche del ricordo fantastico comune, in un intrigante e stimolante gioco di scambi e di rimandi.

Un effetto acustico elettronico dà inizio alla rappresentazione e dalla platea ecco che sopraggiungono al negozio di giocattoli di Zio Jossef i due protagonisti: Roby, il robottino, e Pasqualino, lo scugnizzo napoletano. Quest’ultimo, perdutamente innamorato della bambola Rosalia, inizierà a portare disordine e allegria nel negozio, dando vita a una vorticosa e inarrestabile suite di danze caratteristiche per conquistare la sua amata.
E’ qui che traspare l’originalità della composizione coreografica: in un confusionario negozio di giocattoli pieno di gingilli e cianfrusaglie (che dà l’idea del classico suk mediorientale colmo di ogni sciocchezza) il coreografo si ripropone nella creazione di differenti e frizzanti quadri, definendo un proprio disegno generale, intercalato da mondi fantastici che i lettori hanno già conosciuto.

Alcune scene coreografiche sono, infatti, ispirate alle più classiche favole della Disney (basti pensare alla grande tavolata imbandita per due, stile “La Bella e la Bestia”, o la spassosa vicenda del Cappellaio Matto di “Alice nel paese delle meraviglie”), o a moderne pellicole cinematografiche (le bambole e i pupazzi in rivolta come in “Toy Story”, o i giocattoli telecomandati che attraversano il palco in stile “Cars”), evidenziando l’inserimento scrupoloso del moderno in corrispondenza del materiale classico trattato.

Maturità scenica e versatilità tecnica, fluida omogeneità e cura maniacale del dettaglio si nota negli allievi dal quinto all’ottavo corso della Scuola del Teatro dell’Opera di Roma.
Già a partire dalla Tarantella, è giusta l’esplosione gioiosa e spumeggiante, confluita poi nella danza dei Cosacchi, nella quale i giovani danzatori, tra i quali spicca Alessandro Casà, interprete del Principe Dimitri, saltano e piroettano con padronanza per il giusto equilibro tra dinamismo, tecnica e interpretazione.
L'approccio ironico e deformante è evidente anche nell'allegretto grottesco del Cancan, brulicante e frenetico, nel quale tra i solisti emerge Maria Vittoria Frascarelli, Mimì nel balletto, per impatto visivo e sicurezza scenica.
Quando la notte è ormai fonda, nel Notturno si dipinge una notte incantata, sospesa, con pochi, magici tocchi: su una melodia del violino e del violoncello soli, aureolata dall'eco lontana degli strumenti a fiato e il lieve tintinnare delle note, danzano Giuseppe Montalto ed Emma Fazzi, soldatino di piombo e ballerina del carillon.
Degni di nota per l’eleganza, la coppia trasforma il gesto effimero in sostanza ed emozione, una grande meraviglia che avvicina artista e pubblico a una bellezza sopraffina.

Protagonista della scena è Carla Mammo Zagarella nei panni di Rosalia, che spicca per la sua tecnica limpida e definita nell’eseguire arabesque, salti e pirouettes, nonché per l’abilità e padronanza nei singolari passaggi, dei pas de deux con Simone Agrò, nelle vesti di Pasqualino, giovane e promettente talento diplomando della Scuola del Teatro dell’Opera. Perfettamente adatto al ruolo per vivacità, esuberanza e disinvoltura del personaggio, la brillante promessa della scuola delizia il pubblico con grandi tecnicismi e virtuosismi, destreggiandosi sul palco da vero professionista, per cui gesto, musica e sentimento si uniscono in un unico movimento sempre leggero, nitido e coinvolgente.

Un vero caleidoscopio di timbri, in cui la scena e i costumi, oltre che una semplice cornice, si pongono come coprotagonisti per l’efficacia del risultato attoriale: grazie all’intervento di Michele della Cioppa e Anna Biagiotti la tradizionale bottega di giocattoli è stata ricostruita in un mondo odierno e tecnologico, con una serie di accorgimenti, rivelatasi la fortuna della messinscena. 

Una scommessa vincente, quindi, quella di Cannito, Laura Comi e del corpo docente della scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma; e un’impresa senz’altro riuscita quella di tutti i promettenti ed entusiasti ragazzi.



Teatro Nazionale
LA BOTTEGA FANTASTICA
BALLETTO IN UN ATTO
Musica Gioacchino Rossini - Ottorino Respighi
Coreografia Luciano Cannito
Consulenza musicale Giuseppe Annese
Scena a cura di Michele Della Cioppa
Costumi a cura di Anna Biagiotti
Luci Patrizio Maggi
con gli allievi della Scuola di Danza diretta da Laura Comi
e la partecipazione di Fabio Longobardi e Damiano Mongelli del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma diretto da Eleonora Abbagnato



Foto di Yasuko Kageyama


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