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40° Oriente Occidente Dance Festival

corpo politico/corpo poetico

Festival/Eventi
Luogo
Festival Oriente Occidente
Rovereto (TN)
Quando
Dal 03/09/2020 al 12/09/2020
Genere
Danza

40° Oriente Occidente Dance Festival – corpo politico/corpo poetico

Torna dal 3 al 12 settembre l’edizione numero 40, di Oriente Occidente Dance Festival. un’edizione che si interroga sul momento attuale, coinvolgendo artisti, intellettuali e pubblico in una riflessione che si sintetizza nel binomio corpo politico/corpo poetico. 

Il festival celebra i suoi 40 anni con un omaggio a Merce Cunningham 

Arriva quindi a Rovereto Cunningham Centennial Solos: Oriente Occidente Dance Festival (Teatro Zandonai, venerdì 11 e sabato 12 settembre) messo in scena da Daniel Squire, danzatore della compagnia di Cunningham, e realizzata grazie al Merce Cunningham Trust, e Cunningham Centennial Solos: Oriente Occidente Dance Festival-site specific (centro storico, giovedì 10 settembre ore 17 e ore 18; sabato 12 settembre ore 11.30 e 12.30), una performance pensata appositamente per gli spazi cittadini dove i danzatori si esibiranno open air.

A celebrare i 40 anni di Festival anche una mostra fotografica, allestita in due diversi spazi della città e curata da due fotografi che hanno seguito la vita del Festival e immortalato i momenti più significativi. Paolo Aldi con la mostra Radici, vistabile dal 28 agosto al 12 settembre negli spazi di Palazzo Balista. Il secondo capitolo – Ricordi – sarà invece affidato agli scatti di Fulvio Fiorini e al materiale di archivio e due programmi televisivi che hanno contribuito a far conosce Oriente Occidente nel panorama nazionale, dal 28 agosto al 4 ottobre al Museo della Città.

Il festival si apre con il debutto mondiale di Centaur di Pontus Lidberg con il suo Danish Dance Theatre, una co-produzione del Festival con il parigino Théâtre de Chaillot (Teatro Zandonai, 3 settembre). Affiancato dall’artista esperta di Intelligenza Artificiale Cecilie Waagner-Falkenstrøm e dal compositore elettronico giapponese Ryoji Ikeda, Lidberg porta in scena per la prima volta, come partner dei suoi danzatori, David, l’Intelligenza Artificiale che li guiderà nella costruzione della performance.

Prima nazionale del corografo catalano Marcos Morau, artista associato al Festival per il 2020. Il suo nuovissimo Sonoma racconta la voragine della caduta e l’urlo che ne deriva per la sopravvivenza, un urlo che si fa primitivo. 

Si misurano invece con la dimensione in ‘a solo’, pratica più facilmente sostenibile di questi tempi, la compagnia Mal Pelo di Pep Ramis e Maria Muñoz e Arkadi Zaides. In The Mountain, the Truth & the Paradise (Teatro Zandonai, 9 settembre) Ramis offre un tuffo nel presente attraverso un personalissimo sguardo, a tratti divertente, a tratti tragico, sull’uomo e il mondo che lo circonda. Zaides torna dopo cinque anni a Rovereto con Talos (Teatro alla Cartiera, 5 settembre) una conferenza spettacolo per il monitoraggio dei confini .

Molti anche gli artisti italiani presenti al festival che presentano lavori ispirati al periodo di isolamento: alla Campana dei Caduti Genealogia_time specific di Luna Cenere (5 e 6 settembre) e  Pastorale, di Daniele Ninarello, una danza minimalista di corpi entropici che non si sfiorano mai, ma si “accordano” tra di loro (9 e 10 settembre); al Mart Echoes danze trasparenti di Cristina Kristal Rizzo nel giardino delle sculture del Mart sull’azione del “toccare metaforico”(8 settembre); Hyenas – forme di minotauri contemporanei di Abbondanza/Bertoni con lo svelamento del doppio (Teatro alla Cartiera, 12 settembre); la compagnia CIE MF/Maxime & Francesco attraverso il concetto di gravità e peso in C’est pas grave (Teatro alla Cartiera, 10 settembre); o ancora le danze solitarie in un “canto collettivo” caratterizzato da barriere di plexiglas nel Museo antropologico del danzatore pensato da Michela Lucenti per il suo Balletto Civile che si potrà visitare per le strade di Rovereto (3 e 4 settembre) e Trento (5 settembre).

Anche quest’anno il Festival porta la danza in spazi non convenzionali della città con Perspectiva, un progetto site specific in cui i performer si esibiscono nei cortili dei palazzi dei quartieri della città mentre il pubblico li può seguire dalle finestre (Brione, Lizzana, San Giorgio e Borgo Sacco, 7 e 8 settembre, ore 18 e ore 19; 9 settembre, ore 18.30). Succederà ancora una volta a Progetto Manifattura, con due eccellenze del circo contemporaneo per far assaporare a tutta la famiglia la magia acrobatica: i francesi Cirque Entre Nous  (6 settembre, ore 18 e ore 22), maestri del palo cinese, e gli italianissimi Sonics (11 settembre ore 21). Succederà nelle sale del Mart con il progetto di Matteo Levaggi con l’artista visivo Umberto Chiodi che, attraverso la danza di giovanissimi danzatori e danzatrici, creeranno un’installazione danzata di corpi e oggetti sonori. Sempre al Mart anche Nobody Nobody Nobody, il progetto residenziale di Daniele Ninarello in prova tra le sale del museo, che i visitatori potranno “incontrare” tra le opere d’arte. 

Da non perdere il Peep show, uno spazio scenico costituito da una piattaforma circolare, circondata da 14 cabine vetrate individuali che ospiteranno 14 spettatori, è stato utilizzato come spazio scenico che garantisce il distanziamento fisico. 

Il peep show di Viganò sarà allestito nella piazza del Mart per l’intera durata del Festival e ospiterà una serie di lavori che definibili “time specific”, oltre che “site specific”, ovvero adattati allo spazio e nati per questo preciso tempo. Si tratta di soli e duetti per 14 spettatori alla volta, uno in ogni cabina. Si esibiranno nel Peep Show: compagnia Ivona (Pablo Girolami), Balletto Civile (Michela Lucenti), Natiscalzi DT (Tommaso Monza), Cie MF (Francesco Colaleo e Maxime Freixas), Lucrezia Gabrieli e Sofia Magnani, compagnia Naturalis Labor (Michal Mualem, Luciano Padovani, Jorge Jakas), Valentina Dal Mas.


 




Contatti

Infoline: 0464 431660

Sito web: https://www.orienteoccidente.it/



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