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Consigli pratici per migliorare la qualità e il numero delle pirouettes

Medicina della Danza
Quando
04/03/2016
Genere
Medicina della Danza
Eseguire una serie di pirouettes tecnicamente perfette e belle da vedere è più una questione di equilibrio che di gambe. Se non si possiede infatti una buona stabilità centrale, ossia capacità di mantenere il corpo in equilibrio sul proprio asse, sia in movimento che in posizione statica, non si arriverà mai a una buona esecuzione di pirouettes. 

Come raggiungere questa stabilità, così importante per questo passo di danza? Innanzitutto partendo da una buona preparazione della pirouette. Lavoriamo sulla posizione di partenza; sia che scegliamo di partire da una seconda, quarta o quinta posizione, essa deve essere la più precisa possibile: la quinta ben incrociata e leggermente aperta, per facilitare un’equilibrata distribuzione del peso tra le due gambe; in seconda e in quarta la distanza tra un piede e l’altro deve essere proporzionata alla lunghezza delle gambe, e alla capacità acquisita di mantenere l’equilibrio, collocando il peso al centro, ben distribuito su tutte e due le gambe. Il bacino deve essere mantenuto perpendicolare alle gambe, parallelo al pavimento, evitando anche il minimo movimento di retroversione o sbilanciamento, quando si sale in posizione retiré e si inizia la rotazione.  
I muscoli dei glutei e del pavimento pelvico ben contratti controllano la distribuzione del peso e il mantenimento dell’equilibrio. Anche gli addominali dovranno essere ben contratti e allungati in modo da creare una tensione corporea verso l’alto, ancor prima che inizi il relevé.
Le spalle ben aperte e ruotate en dehors,  restano ferme e abbassate dall’inizio della pirouette alla fine; esse svolgono un ruolo importante, perchè aiutano a girare con maggior controllo: con delle spalle bene impostate è possibile raggiungere anche una maggior bellezza di linea. 

La gamba di sostegno o portante: questa gamba ha bisogno di molta attenzione e di controllo, dobbiamo “sentire” ogni parte di essa per poterci aiutare a raggiungere il nostro obiettivo (fare pirouettes di qualità):
- deve essere forte per sostenere il peso del corpo e il relevé deve essere mantenuto alto;
- deve essere ben estesa per evitare saltellamenti;
- deve essere ben perpendicolare rispetto al bacino e ben ruotata per evitare di assumere brutte posture durante le pirouettes. 

Ultimo fattore di estrema importanza è quello di mantenere la rotazione delle gambe en dehors sempre (sia quella di sostegno sia quella che lavora), anche durante la pirouette; troppo spesso ci si dimentica che un corretto posizionamento del corpo rende la tecnica più semplice.

Un paio di esercizi preparatori
In equilibrio alla sbarra con una sola mano, o al centro, portare la gamba in retiré devant , con il piede teso che poggia il mignolo sulla gamba portante, subito sotto il ginocchio. Attenzione che il retiré sia davanti e non laterale, nella pirouette en dehors. Prima senza sollevarsi in relevé, poi, acquisita sicurezza, sollevandosi in relevé, eseguire un rapido passé derrière. Ritornare poi alla posizione di partenza.
Secondo esercizio: mantenere la posizione in retiré devant, senza ruotare su se stessi, per la frazione di tempo della durata di una pirouette. Allungare gradualmente questa frazione come se si dovesse eseguire una pirouette doppia, poi tripla, e così via. Dopo aver eseguito varie volte questo esercizio aumentando i tempi in cui cercate di mantenere la stabilità centrale, noterete quali sono i piccoli spostamenti che vi fanno perdere l’equilibrio e cercherete di controbilanciarli con altrettanti spostamenti e spinte di senso contrario.

Un utile strumento che viene dagli U.S.A. è la turnboard®, una tavoletta ricurva, di materiale plastico durevole, che non fa frizione sul pavimento, e rivestita di neoprene antiscivolo nella base di appoggio del piede. Si sale su questa tavoletta con la gamba portante e si eseguono piroette come se in assenza di attrito. Essa permette di acquisire la massima padronanza dell’equilibrio nel movimento rotatorio, della postura centrale e dello spotting, ossia il colpo di testa.

Eseguiamo le pirouettes!
Partiamo da una seconda, quarta o quinta posizione con il peso centrale e i piedi perfettamente in appoggio sul pavimento. Le braccia partono in terza (un braccio in seconda e l’altro in prima nella tecnica Vaganova) e si chiudono in prima o quinta durante il giro. Importantissima la funzione di coordinamento delle braccia per dare dinamicità ai giri. Manteniamo la schiena dritta e, in un unico movimento, da un plié ben bilanciato saliamo di slancio sulla punta del piede della gamba portante, sollevando il piede della gamba operante al ginocchio, e sfruttiamo lo slancio per girare in senso orario. 

Imparare a fissare un punto davanti a noi durante la pirouette è essenziale: è lo spotting, o colpo di testa, che deve essere unico, a prescindere dal numero di pirouettes che vogliamo eseguire. Cominciamo a girare, tenendo la testa nella stessa posizione fino a quando non possiamo fare a meno di girarla. Poi giriamola di scatto, tornando subito a fissare lo stesso punto mentre continuiamo la pirouette. Sostenere il relevé e il passé nei giri devono essere azioni che coincidono e funzionano insieme come se si trattasse di un unico movimento. Quando avremo compiuto uno o più giri completi, eseguiamo il passé derrière rapidamente, senza oltrepassare l’altezza del ginocchio della gamba portante, perché ciò porterebbe a uno sbilanciamento del bacino; scendiamo dalla punta del piede  di sostegno e riportiamo la gamba operante nella posizione iniziale (sarà però dietro).

Mettendo in pratica questi pochi elementi tecnici e con un po’ di costanza di allenamento le pirouettes sia en dehors che en dedans dovrebbero migliorare sensibilmente.
Annalisa Argelli