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Jacopo Tissi Il Principe italiano che ha conquistato la Russia

Italiani all'estero
Quando
10/06/2022
Genere
Italiani all'estero
Classe 1995, nato sotto il segno dell’acquario a Landriano (Pavia), Jacopo Tissi incarna perfettamente il “principe”del balletto classico per eccellenza. Formato presso l’Accademia del Teatro alla Scala di Milano, inizia la sua carriera danzando prima per il balletto di Stato di Vienna, poi nel corpo di ballo della compagnia scaligera, fino a spiccare il volo verso Mosca dove oggi è solista scelto del prestigioso teatro Bolshoi, primo italiano della storia. In poco tempo è riuscito a conquistare un paese straniero come la Russia, non solo attraverso talento, bellezza ed eleganza, ma anche grazie ai suoi modi gentili che lo rendono speciale e ci rendono orgogliosi.


Come e quando avviene il suo primo approccio alla danza?
Mi sono avvicinato alla danza in modo molto spontaneo. Sin da piccolo quando suonava la musica io ballavo, ballavo sempre. All’età di cinque anni circa, rimasi colpito da un balletto classico che veniva trasmesso in televisione e ho chiesto ai miei genitori di iscrivermi ad un corso di danza classica.

Quali sono i ricordi più importanti legati al suo periodo di formazione all’Accademia del Teatro alla Scala?
Ricordo il mio periodo di formazione con grande affetto, dalla prima audizione al giorno del diploma.
Questi anni di formazione e di crescita sono stati molto importanti. Ho avuto la fortuna di lavorare con maestri che mi hanno seguito e sostenuto molto, così come ho avuto l’occasione di esibirmi in coreografie di repertorio e stringere importanti amicizie con i miei compagni.

Da quattro anni è solista scelto del teatro Bolshoi di Mosca, il primo ballerino italiano ad avere un contratto con il grande tempio del Balletto. A tal proposito prevale in lei la soddisfazione o il senso di responsabilità?
Sicuramente la responsabilità. Il risultato di ogni spettacolo è molto importante, però certamente è stata una bella soddisfazione che mi ha portato in un nuovo mondo che mi arricchisce moltissimo.

Che sensazione prova nel condividere spesso la scena con una grande stella mondiale come Svetlana Zakharova?
Sono molto contento di lavorare e di ballare con Svetlana, le sono molto grato per essere una persona molto presente nel mio percorso artistico.
La sua professionalità è un esempio per tutti i giovani. Sul palcoscenico ogni spettacolo per me è molto speciale.

Quali sono state le figure più importanti che l’hanno sostenuta  durante questi quattro anni a Mosca e gli incontri più significativi avvenuti all’interno della compagnia?
Sicuramente il mio insegnante Alexander Vetrov e il Maestro Makhar Vaziev, due persone fondamentali in questo mio percorso.
Ho poi la fortuna di lavorare con altri/e insegnanti che sono stati grandissimi ballerini/e e che oggi trasferiscono la tradizione alla nuova generazione, così come ho la fortuna di ballare con partner stupende.
In questi anni ho avuto occasione anche di confrontarmi con nuovi coreografi e coreografie e sono contento di essermi ben integrato e di aver instaurato un bel rapporto con i miei colleghi.

Quante ore della sua giornata dedica alla danza e come invece ama trascorrere il suo tempo libero?
Dipende da quanti balletti preparo.
A volte ne capitano anche tre al giorno. Il lunedì è il nostro giorno di riposo: mi piace prendermi cura del mio corpo, quindi fare un massaggio per esempio, una passeggiata, a volte una gita fuori porta verso la campagna o semplicemente un pranzo con gli amici.

Di recente ha partecipato come giudice di un talent della televisione russa dedicato alla danza. Come si è trovato in questo nuovo ruolo?
È stata una nuova esperienza per me confrontarmi con nuovi generi di danza e con i ritmi televisivi.
Sono contento di essermi lanciato in questa nuova avventura, convinto che a modo suo mi abbia arricchito.

In questo periodo di emergenza sanitaria, cosa le manca di più ma soprattutto chi le manca di più dell’Italia?
Senza dubbio la mia famiglia.

Fisico, bellezza, tecnica ed eleganza le permettono di impersonificare perfettamente il ruolo del principe.
Tra tutti i balletti di repertorio, quale preferisce e perché?
Amo molto il repertorio classico:
Lago dei Cigni, Bella Addormentata, Bayadere, Raymonda ... Sono tutti ruoli che per me hanno una storia importante ed è difficile paragonarli.
Mi piace molto anche aver modo di provare coreografie neoclassiche e moderne.
Ho avuto la fortuna di lavorare su coreografie piuttosto interessanti e che amo ballare, però anche in questo caso sarebbe difficile selezionare.

Se un giorno dovesse         essere nominato primo ballerino del teatro Bolshoi,        a chi dedicherebbe questo importantissimo traguardo?
A tutte le persone che mi hanno sempre sostenuto, alla mia famiglia e ai miei insegnanti.
Monica Lubinu