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La Scala Omaggia Rudolf Nureyev

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05/01/2018
Genere
Accadde oggi
 Il 6 gennaio di 25 anni fa moriva Rudolf Nureyev, uno dei più grandi danzatori del XX secolo. Proprio quest’ anno il mitico Rudy avrebbe compiuto il suo ottantesimo compleanno, quale occasione migliore quindi per un omaggio che il Teatro alla Scala e tutto il Corpo di ballo dedicano alla memoria del geniale danzatore e coreografo russo che del mondo fece la sua seconda patria. Serata Nureyev è il titolo degli spettacoli di maggio (25, 26 e 29) in un programma che ripercorrerà alcuni dei ruoli che Nureyev ha reso indimenticabili, e titoli in cui ognuno ritroverà il ricordo del danzatore e del coreografo più caro e indelebile. Queste serate vedranno in scena oltre che al Corpo di ballo, anche le nostre étoiles, Svetlana Zakharova e Roberto Bolle, e i guest internazionali Marianela Nuñez e Vadim Muntagirov, entrambi principal del Royal Ballet. Serata Nureyev proseguirà poi a luglio (10, 11, 13, 16, 18,) con sei rappresentazioni di Don Chisciotte, uno dei veri cavalli di battaglia della compagnia. Il Don Chisciotte di Nureyev, in repertorio alla Scala dal 1980, quando Nureyev ne fu protagonista accanto a Carla Fracci, andrà in scena nell’allestimento con le meravigliose scene di Raffaele Del Savio e i bellissimi costumi di Anna Anni.

La prima volta che il mitico Rudy calcò le tavole del palcoscenico del Teatro alla Scala fu il 9 ottobre del 1965, accanto a Margot Fonteyn in Romeo e Giulietta. La prima di altre numerose e storiche apparizioni anche al fianco di nostre “stelle” che hanno permesso al teatro milanese di conservare in repertorio anche titoli da lui coreografati.

Il 16 settembre 1966, Nureyev danzava, ancora con la Fonteyn, il romantico “pas de deux” Margherita e Armando creato nel 1963 per la celebre coppia da Frederick Ashton. Qualche giorno dopo, il ballerino si presentava al pubblico per la prima volta anche come coreografo-riproduttore della Bella addormentata, con Carla Fracci, una versione sontuosa e imponente del famoso balletto, che contrastava non poco con l’originale del Kirov. Con Luciana Savignano, nel 1968, un’unica occasione di lavoro comune, in Poema dell’estasi, per la coreografia di Roland Petit, mentre l’anno successivo è ancora con la Fonteyn che inaugura la stagione autunnale di balletti con Giselle, un balletto che Nureyev danzerà poi alla Scala con regolarità. Trionfale sarà la Giselle del ’71 e Il Lago dei Cigni del ’74 sempre con Carla Fracci. Nello stesso anno è con il successo dello struggente pas de deux maschile Chant du compagnon errant di Maurice Béjart con cui Nureyev mostrerà al pubblico milanese un altro lato di sé, un ballerino più moderno, dalla complessa personalità di artista. Nel 1980 Rudolf Nureyev viene invitato per allestire Romeo e Giulietta. Nello stesso anno viene anche ripreso Lo schiaccianoci, in cui Nureyev danza nel doppio ruolo di Drosselmeyer e del Principe. Nel 1988, all’ età di cinquant’anni, Nureyev viene invitato nuovamente alla Scala per danzare La Silfide, nella riproduzione di Bournonville realizzata da Flemming Flindt.

La sua forma è sempre meno smagliante e i pettegolezzi si trasformano nelle prime critiche sul ballerino. L’anno dopo alla prima rappresentazione di The Lesson di Flemming Flindt la Platea del Teatro Lirico è semivuota. Nonostante tutto Nureyev regalerà al pubblico e ai ballerini della Scala una perfetta interpretazione e lezione di stile.

Nureyev alla Scala - Il Corsaro - 1966 - ph Erio Piccagliani


Fabiola Pasqualitto