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Splendente Maximova, leggenda del balletto russo

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01/02/2020
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Il 1° febbraio del 1939 nasceva a Mosca Ekaterina Maximova, una delle più famose prime ballerine del Balletto del Teatro Bolshoi. Fu proprio alla scuola del Bolshoi che la Maximova iniziò i suoi studi sotto la guida della grande maestra Elisaveta Gert, figlia di Pavel Gert. Ekaterina Maximova si diplomava nel 1959 divenendo una delle più famose étoiles del Bolshoi già dalla sua prima stagione teatrale in cui debuttava come Katerina ne Il fiore di pietra di Gricorovich. È subito notata da Galina Ulanova che la prepara nel ruolo di Giselle raggiungendo un notevole successo.
Altri ruoli renderanno la Maximova, una grande interprete in particolare negli allestimenti coreografati Grigorovich. Brillante era la sua esecuzione nel ruolo di Kitri in Don Chisciottead esempio, molto acclamata anche in Masha nello Schiaccianoci del 1957e in Aurora ne La bella addormentata. Memorabile Frigia in Spartacus che danzò anche a Milano e a Roma nell’ottobre del 1970 insieme al marito in grande Vladimir Vasiliev.
Dalla fisicità minuta, graziosa e carismatica, conquistò ben presto il pubblico. Per questo ricordava l’icona cinematografica dell’eleganza senza tempo Audrey Hepburn. La Maximova ballò in coppia per la prima volta con Vladimir Vasiliev nel 1948, come compagni di classe alla Moscow Ballet School. I due si sposeranno nel 1961 divenendo la coppia da sogno degli anni sessanta e settanta del Balletto Russo nel mondo.
Entrambi étoiles del Balletto del Bolshoi danzeranno per molto tempo insieme. Frequenti saranno le loro apparizioni anche in Italia, al Teatro alla Scala, al Teatro San Carlo, al Teatro dell’Opera di Roma, al Festival di Spoleto e altre occasioni. La sua memorabile carriera è legata a quella del marito Vladimir Vasiliev, un “dio della danza” al pari di Rudolf Nureyev e Mikhail Baryshnikov. Quando insieme arrivarono a New York nel 1959, resero il debutto americano del Bolshoi Ballet un trionfo totale.
La loro esibizione a Londra nel 1969 fu clamorosa, protagonisti del ballettoSpartacus, riscossero approvazioni dal pubblico e dalla critica. Entrambi ebbero anche esperienze cinematografiche che accrebbero la loro notorietà come la loro apparizione nel film Il duetto realizzato dalla televisione russa nel 1974 o la versione cinematografica di 
Franco Zeffirelli dell'opera di Giuseppe Verdi La traviata del 1983. Entrambe interpretate in costume spagnolo, Vasiliev come matador nei "divertissements" composti per l'equivalente di Atto II, scena 2. Nel 1988 regista francese Dominique Delouche dedica alla coppia il film “ Katia e Volodia” un ritratto cinematografico sottotitolato "A Portrait in Dance", il documentario uscito nel 1990 contiene ampi filmati di performance. Ekaterina Maximova fu anche protagonista di un melò,Aniuta tratto dal racconto del celebre autore russo Cecov, con le coreografie del marito. Per lei fu coreografato anche il balletto Galateya. Nel 2008, il Bolshoi dedica una settimana di festival ai cinquanta anni di Maximova e Vasiliev sul palco del Bolshoi.
In quell’occasione Vasiliev ha commentato che il suo segreto per un riuscito partenariato era "non intralciare la donna”, lei è la persona più importante sul palco, aggiungendo che per tutta la vita sua moglie è stata la sua ispirazione per due qualità: la sua bellezza e la sua capacità di lavorare sodo.
Il matrimonio durò per cinquanta anni, fino a quando Ekaterina Maximova morì il 28 aprile del 2009 all’età di settant’anni. L’umiltà la rese tra le stelle più amate della danza, ha sempre lavorato sodo pretendendo il meglio da se stessa.
Chiamata con l’appellativo di “Madame Niet”, poiché per lei era più importante ballare per il vasto pubblico, piuttosto che per i prestigiosi teatri.


Fabiola Pasqualitto