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Un grande da riscoprire: Sergio Romiti

Mostre
Luogo
Casa Saraceni
via Farini 15
Bologna (BO)
Quando
01/02/2019
Genere
Mostre
 L'ArteFiera di quest'anno ha avuto un'impostazione completamente diversa rispetto alle scorse edizioni. In effetti, il nuovo direttore artistico Simone Menegoi, classe 1970, ha dato un'impronta diversa e per certi aspetti innovativa rispetto alle edizioni precedenti. Questo ha fatto sì che i visitatori potessero concentrarsi sui padiglioni, ridotti come spazio rispetto alle precedenti edizioni, in un percorso più approfondito e più riflessivo, quindi un salto di qualità non indifferente, apprezzato anche dai collezionisti e dagli acquirenti.
In questo contesto, la Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna ha dedicato una mostra (tutt'ora visitabile) a un grandissimo pittore bolognese, Sergio Romiti, che ha sviluppato tutto il suo talento artistico dal dopoguerra al 2000, anno in cui è avvenuta la sua tragica scomparsa.
Nel 2006, grazie all'intelligenza e alla sensibilità della moglie dell'artista, Giovanna Grassi Romiti, è stato donato alla banca un nucleo foltissimo di oltre 70 opere, tra dipinti, disegni e stampe, rendendo possibile una documentazione quanto mai ampia sullo sviluppo della sua arte. Quale riconoscimento del generoso gesto, la Fondazione ha promosso e sostenuto la pubblicazione dell'opera completa in due volumi: "Sergio Romiti. Catalogo ragionato dei dipinti" a cura di Guido Salvatori, con saggi di Maurizio Calvesi e Sandro Parmiggiani, edita a Bologna da Bononia University Press.
Nell'occasione dell'impresa editoriale è stata allestita una cospicua selezione di opere, che rappresenta la mostra tutt'ora in corso, testimonianza della produzione dell'artista.
Le opere di Sergio Romiti, protagonista dell'arte italiana dagli anni Cinquanta del Novcento, sono presenti in molti musei europei e americani, non solo per il ruolo di spicco che l'artista ha svolto nella sua città, attirando l'attenzione dei migliori critici d'arte italiani, da Francesco Arcangeli ad Andrea Emiliani, da Flavio Caroli a Pier Giovanni Castagnoli, da Claudio Spadoni a Mario Antonio Bazzocchi. La sua pittura ha rappresentato un'effettiva novità, muovendo da forme picassiane e intervenendo sulle premesse morandiane con processi di geometrizzazione del reale: si arriva così ad una tormentata rappresentazione degli oggetti in una severa visione cromatica, alla definizione di forme del tutto personali, che sembrano preannunciare la tragica conclusione della sua esistenza.
Una mostra straordinaria assolutamente da vedere, aperta fino al 1° maggio del 2019 a Casa Saraceni, via Farini°15 in Bologna. Gli orari sono 15-18 (martedì e venerdì), 10-18 sabato e domenica. Lunedì chiuso.
Federico Grilli