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REWIND – Omaggio a Café Müller

Deflorian/Tagliarini riportano in scena, dopo 10 anni, il loro primo spettacolo

Spettacoli
Luogo
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Via Ostuni 8
Roma (RM)
Quando
Dal 12/01/2019 al 13/01/2019
Orario
12 gennaio ore 21.00 13 gennaio ore 18.00
Genere
Teatro Danza

REWIND – Omaggio a Café Müller – Deflorian/Tagliarini riportano in scena, dopo 10 anni, il loro primo spettacolo

“1978. Café Müller di Pina Bausch. Un infarto teatrale nel mondo della danza. Un evento artistico, un pezzo di storia dell’arte del ‘900. Per tutti noi – troppo giovani allora – Café Müller è stato una pietra di paragone, un mito, una frase fatta. A distanza di trent’anni abbiamo preso Café Müller come punto di partenza. Quell’oggetto oggi è inevitabilmente altro: il tempo trasforma, cancella, confonde e l’idolo, intoccabile e mitizzato si frantuma, rimangono le sacre macerie.

Finalmente le macerie. E allora è possibile camminare tra queste macerie, prenderne in mano una, guardarla da vicino e frantumarla ulteriormente. È possibile finalmente ridere. Con quello che resta è possibile fare tutto. “Ogni uomo uccide ciò che ama” canticchiava Jeanne Moreau in un film di Fassbinder. Un lavoro sui tradimenti della memoria quindi, un tentativo di re-invenzione fatto di continue interruzioni, da miriadi di piccoli racconti collaterali tra autobiografia e totale fantasticheria. Un improbabile riavvolgimento del tempo, rewind appunto. Le sedie, lo spazio, i corpi, la danza, e noi oggi. Lontani da quella salvifica drammaticità di allora. Lontani da noi, spossati dal troppo aver visto, nuova forma di cecità. Dedicare un lavoro teatrale ad uno spettacolo mai visto non è stata una provocazione, ma una riflessione appassionata. Ci siamo impegnati a raccontare questo miracolo artistico senza mai farlo vedere al pubblico e nel raccontarne la indicibile magia ci siamo ritrovati a parlare di noi, delle nostre famiglie, dei nostri amori e degli inizi e delle fini, di Odissea 2001 di Kubrick e di Mastroianni, di Madonna, dell’11 settembre e di Kennedy. Non per divagare, ma per verbalizzare la nostra esperienza come spettatori di fronte ai suoi lavori e la nostra nostalgia per qualcosa che non può tornare. Ora che Pina Bausch se ne è andata, è rimasta la sua lezione: i suoi spettacoli sono sempre stati cartine di tornasole dell’esistenza, spettacoli fatti per chi li guardava, spettacoli non di intrattenimento ma che volavano via e che avresti voluto durassero giorni e non ore, spettacoli non istruttivi, non critici, non politici, non sociali, spettacoli di spietato antinaturalismo ma da cui uscivi con un rinnovato senso di realtà, spettacoli dove la frammentarietà non toglieva nulla alla fortissima autorialità dell’insieme, spettacoli divertenti e commoventi , spettacoli che univano indissolubilmente umanità e forma. Come non voler fare teatro dopo averli visti? Come non voler fare danza dopo averli visti? Abbiamo dato il peggio, nel cercare di fare degli spettacoli ‘alla’ Pina B., anni di sedie e di sottovesti, anni di micromovimenti e microfoni con fili penzolanti, per poi finalmente dimenticare tutto e cominciare ad assorbire la lezione più profonda e semplice, la solita vecchia lezione di tutti i maestri: non seguirmi, cercati.” 


Deflorian/Tagliarini




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