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Serata in Danza

Spettacoli
Luogo
Teatro Politeama
Via Monte di Dio
Napoli (NA)
Quando
30/04/2022
Orario
21
Genere
Danza programma misto

Serata in Danza –

Mancano pochissime ore al debutto di “Serata in Danza”, spettacolo in onore della Giornata Mondiale della Danza in scena al Teatro Politeama di Napoli sabato 30 aprile alle ore 21.

Una serata di gala dove la formazione e lo spettacolo accomunano le diciotto giovani promesse della danza impegnate in una full immersion durata tutto il mese di aprile a tu per tu con tre coreografi. Procediamo con ordine.

Lo spettacolo “Serata in Danza” conclude la residenza coreografica dei tre artisti ospiti Domenico Di Dato, già danzatore del Teatro di San Carlo di Napoli, Alessandra Veronetti, già prima ballerina dello stesso Teatro, e Mariella Celia, danzatrice, autrice ed educatrice del movimento somatico, che hanno lavorato durante il mese di aprile per la creazione dei due brani coreografici “La Cura” e “Cell” al debutto il 30 aprile al Politeama.

A cominciare dal primo titolo della serata “La Cura” di Domenico Di Dato ed Alessandra Veronetti sulle musiche di Bach, Delibes, Mozart e Vivaldi. “La Cura” è una coreografia astratta, senza pretese narrative, è un percorso ricco di suggestioni, anche musicali, volto a restituire luce alla necessità comune di libertà di movimento, di condivisione. Cura è l’impegno profuso dagli studenti e dalla Scuola coinvolti in un progetto che si sviluppa fra passato, presente e futuro, che mira al coinvolgimento, all’apertura, alla comunicazione. E infine Cura è lo sguardo attento e amorevole, la spinta propulsiva in avanti che come coreografi abbiamo provato a trasferire in questa esperienza e verso i giovani che ne hanno fatto parte.

Il secondo titolo “Cell” è invece a cura di Mariella Celia sulle musiche di Monolake ed Ivan Macera. "Cell" è l'abbreviazione con cui spesso nominiamo i nostri smartphone. La coreografia osserva in una chiave esasperata ed esasperante la centralità che questi apparecchi hanno assunto nel nostro tempo. Ma "Cell" è anche cellula in lingua inglese. L'unità vitale, il principio di tutto ciò che siamo, l'elemento essenziale, l'esperienza diretta. In questo lavoro diciotto giovani e talentuosi danzatori si muovono in scena a partire da una dimensione esterna, esteriore, multimediale, fino a giungere alla più intima carnalità. In un profondo ascolto di se stessi trovano una nuova relazione con l'altro, un virtuoso contagio.

Entrambi i titoli sono stati curati dai docenti di danza dei licei coinvolti Alessandro Amoroso, Giovanna Caldarella, Pierluigi De Santis, Annamaria Di Maio, Chiara Giacobone, Annarita Pasculli, Amanda Vinciguerra. Un lavoro di squadra che ha coinvolto moltissimi artisti sin dal primo giorno e che li condurrà fianco a fianco fino all’ultima chiusura di sipario di sabato 30 aprile.

Alla realizzazione dello spettacolo hanno infatti collaborato, tra i tanti, l’Accademia di Belle Arti di Catania, l’IP Servizi culturali e di spettacolo – Audiovisivo dell’Istituto “O. Conti” di Aversa e la sezione Design del libro e della grafica editoriale dell’ISIS Boccioni-Palizzi di Napoli. L’evento si svolge nell’ambito del progetto “Danza e laboratori creativi tra teatro e multimedialità”, finanziato dal Ministero dell’Istruzione attraverso il Piano delle arti 2021/2022. Le attività sono coordinate dal dirigente scolastico dell’ISIS Boccioni-Palizzi di Napoli, Paola Guma, dallo staff di dirigenza e dal referente del progetto, Valerio Basciano, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Campania e con la Rete dei Licei Coreutici della Campania.

Proprio Paola Guma chiude il comunicato ufficiale dell’evento dichiarando che “lo spettacolo costituisce il coronamento di un percorso di condivisione stimolante e produttivo, svolto in grande sinergia dagli studenti delle scuole coinvolte che hanno sperimentato cosa significa lavorare in modo professionale all’interno di una compagnia di danza rispettandone le regole, i tempi e le modalità di lavoro, al fine di perseguire un obiettivo comune riconoscibile da un lato nel prodotto artistico, dall’altro nella proficua esperienza umana”.