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Lo Schiaccianoci di Luciano Cannito

Critica Spettacoli
Luogo
Auditorium della Conciliazione
Roma (RM)
Quando
non specificata
Compagnia
Roma City Ballet Company
Monica Ratti



Cosa c’è di più bello e magico che vivere una favola?
E qual’ è la favola che più di ogni altra, a Natale, ci fa fantasticare e sentire il calore delle festività in famiglia?
Ovviamente, lo Schiaccianoci!
Allora quale migliore occasione,venerdì 20 dicembre  all'Auditorium della Conciliazione a Roma, se non  quella di assistere alla famosissima opera  di Ciajkovskij sapientemente diretta e coreografata dal maestro Luciano Cannito?  
Regista, coreografo, Cannito è una delle firme più prestigiose della danza italiana.                                                                                                                                                                                                                                                  
Questa produzione di Fabrizio di Fiore Entertaiment per la Roma City Ballet Company, è basata sulla versione originale del celebre balletto di Petipa. 
Rappresentato per la prima volta al Marijnskij di San Pietroburgo il 5 dicembre 1892, il soggetto si basa sulla famosissima favola “Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi” di ETA Hoffmann, sogno-incubo della piccola Clara nella notte di Natale. 
Nella versione coreografica di Luciano Cannito, ruolo determinante è quello del  misterioso Drosselmeyer, figura fantastica che riconosce in Clara la purezza infantile e decide di regalarle, nella notte di Natale, un sogno meraviglioso nel mondo delle favole.  Guidata dal Principe Schiaccianoci e dalla Fata Confetto, la piccola si reca in un regno fatato di giocattoli  dove principi e principesse  diventano figure animate, che danno origine al titolo del balletto classico più rappresentato al mondo. 
Come mi è stato insegnato da una delle figure professionali più importanti ed autorevoli della danza, Vittoria Ottolenghi, per capire se un balletto avrà successo devi seguirlo in sala prove. Così, con il consenso del maestro Cannito, circa 10 giorni fa ho avuto il piacere di poter assistere alle prove della compagnia, la cui sede è a Roma in Via Aurelia, presso il meraviglioso centro Art Village di cui Luciano Cannito è il direttore Artistico. Una struttura polivalente, unica in Italia nel suo genere per attività, rete di collaborazioni internazionali e  dimensioni.
La  Roma City Ballet Company è una compagnia formata da 26 danzatori tra i 20 e i 30 anni, tutti provenienti da prestigiose accademie  o compagnie di rilevanza internazionale .    Tecnicamente forti, belli, plastici, ognuno con delle peculiarità che permettono al coreografo di poterli dirigere al meglio. 
Ritengo che lo “Schiaccianoci” di  Luciano Cannito sia una delle versioni più danzate che io abbia mai visto. Una coreografia dinamica, con passaggi tecnici per nulla facili. Nel celebre valzer dei fiori, la compagnia non si risparmia: i passi seguono il ritmo incalzante della melodia; i danzatori scivolano leggiadri sulle note: sembrano volare mentre le coppie volteggiano vorticosamente. Nelle famose danze del secondo atto, ( danza araba, russa, cinese ecc…) Cannito utilizza al meglio i singoli danzatori, esaltandone  sia le qualità tecniche che espressive.
Schiaccianoci di Cannito/Ciajkovskj è un balletto che fu  creato per il Teatro Massimo di Palermo e poi ripreso al Teatro San Carlo di Napoli su una delle più belle musiche scritte per la danza. 
Per questa nuova edizione, espressamente prodotta da Roma City Ballet Company, i costumi sono stati creati da Giusi Giustino e le scene sono di Italo Grassi. Entrambi artisti i cui lavori sono stati rappresentati nei maggiori teatri del mondo. 
Accanto al Corpo di Ballo e ai danzatori solisti del Roma City Ballet Company, due coppie di primi ballerini ospiti, impegnati nei ruoli del Principe Schiaccianoci e della Fata Confetto, si alternano nelle recite: la prima formata da due “principal dancers” del Teatro dell’Opera di Berlino, Xsenia Ovsyanick e Dinu Tamazlacaru; la seconda proveniente da New York, formata da Tatiana Melendez e Vincenzo Di Primo.
Quest’ultimo conosciuto al grande pubblico per la recente partecipazione come finalista al programma “Amici” di Maria De Filippi. 
In cosa si differenzia la versione di Cannito da quella originale di Petipa ?
“L’unico segno che vorrei sottolineare” – dichiara Luciano Cannito - “è la lettura più onirica che ho preferito dare a questa mia edizione. La figura di Drosselmeyer , (di solito alquanto nebulosa e in qualche modo inquietante), è qui rappresentata come una sorta di fatina buona al maschile. Tutta la storia del balletto si muoverà intorno ad un atto di generosità e purezza infantile che la piccola Clara avrà nei confronti di un vecchio mendicante quasi invisibile a tutti, al quale la bimba  darà un piccolo dono di Natale. Per sdebitarsi, il mendicante, che in realtà è l’elegantissimo e magico Drosselmeyer, regala a Clara una notte in cui poter vivere i propri sogni come reali”. 
 
Se volete vivere un’atmosfera magica e amate le favole a lieto fine, ma, soprattutto, se amate il balletto e la bella danza, (con scene e costumi che solo un ente lirico può offrirvi), allora non perdetevi questa occasione dal 20 al 26 dicembre 2019, all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Uno stupendo regalo per voi, questo emozionante Balletto è sicuramente consigliato a grandi e piccini.




Monica Ratti

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