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Quando il Teatro fa il tutto esaurito per la Danza, quella di Jacopo Godani.

Critica Spettacoli
Luogo
Teatro Municipale Valli
Reggio Emilia (RE)
Quando
14/04/2018
Compagnia
Dresden Frankfurt Dance Company / Jacopo Godani
Genere
Moderno/Contemporaneo
Angela Testa



Quando il Teatro fa il tutto esaurito per la Danza, quella di Jacopo Godani.

di Angela Testa


E’ così che si riempiono i Teatri, con la qualità, tanto meglio se italiana.
Arriva mezz’ora prima dello spettacolo e si ferma tra la folla di amici e fans che lo accoglie, parla, scherza e si presta ai selfie con tutti, sempre con il sorriso. Una differenza d’Essere che salta agli occhi. Potrebbe 'tirarsela' ma non lo fa…e avrebbe una battuta sarcastica per questo.

Sono più di due anni che Jacopo Godani è alla guida della Dresden Frankfurt Dance Company e se aver ammirato, per la prima volta, la compagnia in scena al suo debutto, a Francoforte, in The Primate Trilogy, è stata una visione esaltante, ora, a Reggio Emilia, al suo secondo appuntamento italiano, dopo quasi tre anni di impegno indefesso sulle spalle, oltre al peso della responsabilità di non deludere chi ha puntato su di lui, si nota in modo impressionante tutto il lavoro che il coreografo ha realizzato sui danzatori.
Come ha detto ieri sera la mia collega Monica Ratti, durante l’intervallo dello spettacolo al Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, commentando con la sua pungente sagacia la performance appena andata in scena e riferendosi ad un certo tipo di Danza contemporanea italiana: “La novità è che i danzatori ballano!”

E’ proprio così, una danza ricercata, composita, scientifica, spesso innovativa, con una tensione che scaturisce dall’ intensità e dalla ricerca pressante di precisione interpretativa spingendo sempre più il corpo verso capacità di movimento intentate e puntando su una composizione scattante ed armonica in cui ogni angolo inesplorato del corpo pare essere capace di vita propria. I corpi dei danzatori sono cangianti catene di Dna in perenne e duttile trasformazione. Dovrebbero essere citati tutti, uno per uno, per le loro capacità, tra cui i tre italianissimi e bravissimi ‘piedi in fuga’, le eccellenze che il mondo ci invidia, Zoe Lenzi, Carola Sicheri e Vincenzo De Rosa; e poi la bellissima Anne Jung, elegante e straordinaria esecutrice, o l’incredibile David Leonidas Thiel il cui movimento delle braccia riesce ad essere stroboscopico, o ancora il meraviglioso Joel Small che ‘dipinge’ col movimento e tutti gli altri eccezionali solisti Daphne Fernberger, Barbora Kubàtovà, Viktoria Nowak, Claudia Phlips, Felix Berning, Tamàs Darai, Gustavo Gomes, Clay Koonar, Michael Ostenrath e Ulysse Zangs, coordinati dall’ottima referente del Direttore artistico, Luisa Sancho Escanero.

In totale armonia, o contrappunto, con la musica dal vivo che anima questi splendidi animali da palcoscenico dalle carni di biancore lunare, i corpi plasmati dalle coreografie del Maestro sono essi stessi le note musicali che visivamente si muovono per comporre le vibrazioni sonore, come nel primo pezzo del trittico andato in scena, Metamorphers, su musica di Béla Bartòk. Grazie a lui i suoi diciassette danzatori sono un unico respiro.

I danzatori, già due anni fa interpreti eccezionali della ricerca di Godani, oggi hanno una morbidezza dell’esecuzione che non indebolisce né smussa le linee inflessibili del suo linguaggio, un’elasticità espressiva sconcertante che si fa poetica liquida, fluttuante, in particolar modo in quel mirabile pezzo che è la creazione Echoes from a restless soul sui brani del Gaspard de la Nuit di Maurice Ravel. Come vorticosi cavallucci marini ondeggianti tra i flutti, i danzatori catturano ed amplificano le nostre emozioni e ci lasciano estasiati, complice il fondale/video e le luci vellutate realizzate dalla sapiente visione creatrice dello stesso Godani che ha la straordinaria abitudine di creare a tutto tondo la complessa macchina dello spettacolo dalle scenografie, ai costumi, fino alle luci, un vero capolavoro di maestria, elemento fondamentale dei suoi spettacoli.


  Echoes from a restless soul, coreografia Jacopo Godani, interpreti Tamás Kristóf Darai, Daphne Fernberger, Zoe Lenzi e Gustavo Gomes, ph. Raffaele Irace


Tutto è realizzato secondo la sua fervida fantasia artistica che tocca anche la composizione video e musicale, spesso insieme al duo 48Nord, autore delle musiche di Moto Perpetuo, degna conclusione di questo spettacolo entusiasmante, che a buon diritto può essere considerato il vessillo identificativo del Godani pensiero coreografico.

E l’intero Teatro è venuto giù per la terza volta! Ogni pezzo ha avuto la sua dose di ovazioni compresa quella finale che ha manifestato da parte degli spettatori, qualora ce ne fosse stato bisogno, l’ammirazione e l’affetto che il pubblico italiano ha per il suo campione all’estero.

E poi palco e platea si sono uniti in un caloroso abbraccio, Godani è sceso direttamente giù dal palco per abbracciare i suoi fans, concedersi alle foto, ai saluti, agli autografi ai giovanissimi spettatori e i danzatori erano tutti lì, sorridenti a fargli da coro.

In quell’ applauso e quell’ abbraccio c’è tutto il desiderio di voler ricompensare un grande artista che per venire alla luce ha dovuto formare e dimostrare le sue capacità all’estero.
Jacopo Godani oggi non ha più nulla da dimostrare a nessuno, se non mostrare al suo pubblico la sua bravura e la sua genialità.




Jacopo Godani con i suoi fans, ph. Leo Thiel


Foto di Sabrina Allaria

Foto di Sam Young-Wright
 
 
Jacopo Godani firma il programma dei giovani spettatori

Teatro Municipale Romolo Valli
Reggio Emilia
14 aprile 2018


Metamorphers
coreografia, luci, scene e costumi Jacopo Godani
musica Béla Bartók, Quartetto n. 4, eseguita dal vivo da Ensemble Modern (Jagdish Mistry violino, Diego Ramos Rodríguez violino, Aida-Carmen Soanea viola, Michael M. Kasper violoncello)
Echoes from a restless soul
coreografia, luci, scene e costumi Jacopo Godani
musica Maurice Ravel, Ondine & Le Gibet da “Gaspard de la Nuit”, eseguita dal vivo da Svjatoslav Korolev pianoforte
Moto Perpetuo
coreografia, luci, scene e costumi Jacopo Godani
musica 48nord (Ulrich Müller & Siegfried Rössert)

In collaborazione con Ensemble Modern
coproduzione Dresden Frankfurt Dance Company e Teatro Arriaga, Bilbao
 

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