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Trattato di Economia, di Roberto Castello e Marco Cosentino.

> Ovvero riflessioni tra il serio e il faceto su come il nostro essere sia sopraffatto dall’avere.

Critica Spettacoli
Luogo
Teatro Biblioteca Quarticciolo
Roma (RM)
Quando
Dal 13/04/2018 al 14/04/2018
Genere
Teatro Danza
Angela Testa



Trattato di Economia, di Roberto Castello e Marco Cosentino.
Ovvero riflessioni tra il serio e il faceto su come il nostro essere sia sopraffatto dall’avere.


di Angela Testa


Non ci fermiamo più a riflettere, non ne abbiamo il tempo, altrimenti le considerazioni lapalissiane di Roberto Castello e Andrea Cosentino in Trattato di Economia sarebbero state partorite dalla nostra mente. E così ridiamo, non solo perché ci sorprende che considerazioni così semplici siano logiche e alla portata di tutti ma anche perché le riconosciamo come potenzialmente nostre.
E dato che il riflettere pare non essere più prerogativa di questa società, ci pensano loro a mettere in fila i nostri pensieri, a darci una sveglia nel tempo che andando a teatro abbiamo deciso di rallentare, e lo fanno parlando velocemente, come ad adeguarsi al nostro ritmo e per non permetterci di staccare l’attenzione nemmeno per un momento.

Il titolo spaventa ma la trattazione ironicamente decodificata ci racconta come il nostro essere sia asservito all’avere come una ‘carta d’identità schiacciata tra la carta moneta e la carta di credito’nel nostro portafogli.
Tutto parte dal tentare di capire perché una paperella di gomma dello stesso peso e manifattura di un fallo di gomma prodotti in Cina abbiano un costo così diverso: 2,50 euro la prima, 10 euro il secondo. Cosa li differenzia? L’uso? Il gradimento? Le considerazioni sono esilaranti e nello scarto che mette in luce come quello stesso argomento avrebbe potuto essere rappresentato da un Ian Fabre o da un qualunque altro sommo artista, ecco che il tutto si arrotola su se stesso e allo stesso tempo si dipana. L’Arte, che vuole essere aulica maestra e contemporaneamente ride di se stessa, trova la strada per arrivare al suo obiettivo: mostrarci come, alla fine, qualunque siano i motivi per giustificare la logica economica, l’unica cosa di cui rendersi conto è quanto il denaro abbia completamente manipolato la nostra vita, fino a far diventare ogni cosa, soprattutto noi stessi, un prodotto di maggiore o minore valenza. Siamo il valore del denaro che possediamo. Ma la moneta altro non è che un’unità di misura fittizia che può essere sostituita efficacemente con qualunque cosa, persino con una trota salmonata! Ne consegue dimostrazione pratica ...

Quando uno spettacolo trova il suo altissimo ed autentico equilibrio scovando la comicità nel tragico, traendo sorpresa dall'ovvio e genialità dal semplice, a cavallo tra il reale e il surreale e scoperchiando la scatola cinese per rivelare il trucco per cui la critica preventiva in video dell'amico giornalista e critico teatrale Attilio Scarpellini diventa essa stessa spettacolo, ecco allora che si può parlare di arte con la A maiuscola, e che quel territorio mitico e complesso che dovrebbe essere vissuto da tutti, non solo dai grandi, può essere svelato con estrema semplicità a ognuno solo e proprio dai grandi artisti.

Si esce talmente colpiti e avvinti dal senso semplice e, al tempo stesso, profondissimo e dalla risata che nasce spontanea e fragorosa, smorzata solo dal desiderio di non perdersi nemmeno una sillaba del testo, che quasi si dimentica di sottolineare la straordinaria bravura dei due interpreti, il coreografo-danzatore e l’autore-attore. Una comicità fatta di assurdo e di concreto, un movimento strambo che diventa naturale nella sua precisione intenzionale, una parola sconosciuta articolata in suoni di grammelot che si compongono ritmicamente e si scompongono per ritrovarsi poi in nuovi significati e inattese accezioni, tra gli scoppi di risate di un pubblico, tutto sommato, non più così di nicchia come gli stessi autori ritengono, ironizzandoci sopra, e cercando paradossali maniere di conquista di nuovi spettatori.

Chi se lo fosse perso, dovrebbe andare a cercarlo, augurandosi che Roberto, Marco e il video-Attilio, insieme alla paperella, al fallo ma, soprattutto, alla trota salmonata, vogliano tornare in scena a grande richiesta... ma il farlo dipenderà, ovviamente, dalle leggi dell’Economia! E chi le ha fatte queste leggi? Noi. Allora cambiamole! ... ed ecco che autodeterminazione accompagnata da una gran bella risata sarà quella terapia naturale che ci aiuterà a tornare a vivere, ... molto meglio.

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