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Una mise en danse 'adagiata' tra musica e poesia

Critica Spettacoli
Luogo
CANGO Cantieri Goldonetta Firenze
Adagio di Adagio
Firenze (FI)
Quando
12/04/2023
Compagnia
Karas - Saburo Teshigawara/Rihoko Sato
Genere
Moderno/Contemporaneo
Gabriella Gori



È un incanto sospeso nel tempo e nello spazio Adagio, l'applaudita a mise en danse di Saburo Teshigawara presentata a CANGO Cantieri Goldonetta Firenze nell'ambito de "La Democrazia del Corpo", il progetto ideato da Virgilio Sieni. Un doppio evento per Firenze che ospita per la prima volta un maestro indiscusso della danza contemporanea, Leone d'Oro alla carriera della Biennale Danza 2022, e sempre en première saluta il debutto cittadino di questa creazione. Dunque un'occasione imperdibile che conferma ancora una volta lo spessore artistico e culturale di una rassegna che ha in Virgilio Sieni il 'genius loci' e nell'Oltrarno fiorentino il luogo deputato.

Creato nel novembre del 2021 e interpretato dallo stesso Saburo e da Rihoko Sato, musa e storica danzatrice della compagnia Karas fondata da Teshigawara nel 1985, Adagio è pura poesia in movimento che si fonde con la musica. Un 'pensiero' danzante che si invera in corpi leggeri eppure capaci di esistere e consistere nell'ovattata sala della Goldonetta.

Sette sono gli adagi scelti dal coreografo giapponese che, oltre a ideare le carezzevoli luci soffuse, firma anche i chiari e setosi costumi - una casacca e un pantalone -  insieme a Rihoko. Un allestimento essenziale che rende ineffabile e seducente la presenza dei due coreuti e in cui si perde il senso dell'identità maschile e femminile per coglierne l'essenza primordiale.

Gli adagi Mahler, Beethoven, Bach, Mozart, Rachmaninov, Ravel, Bruckner scorrono fluidi e per ciascuno assistiamo alle performances alternate di Saburo e Rihoko che catturano lo spettatore e lo rendono partecipe di una sorta di cerimonia liturgica di cui loro due sono i 'ministri' del culto coreico-musicale.

 

La danza di Sato è straordinaria, avvolgente, sinusoidale, 'respirata' e agita in stretto rapporto con la musica per coglierne le sfumature più profonde e riversarle in gesti eterei, impalpabili e al limite della corporeità. La danza di Saburo è altrettanto straordinaria, coinvolgente, distonica, 'figurata' e agita per sondare le infinite potenzialità musicali del gesto danzato.  

Uno spettacolo straordinario in cui la presenza di spiritualità si fa assenza di gravità, in cui le categorie di tempo e spazio si dissolvono per riempirsi di vita e far vivere al pubblico un'esperienza 'panica' tra musica, danza e poesia. Un 'dono' di Saburo e di Rihoko che ancora una volta si confermano tra le figure più interessanti e rappresentative di quella "cosa" chiamata danza contemporanea.        

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