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Waterproff

Critica Spettacoli
Luogo
Teatro Garibaldi
Quando
non specificata
Monica Ratti



Venerdi 21 febbraio al Teatro Garibaldi di Enna per la stagione “ Flussi Continui “ organizzata dall’Amministrazione Comunale con il coordinamento di Emanuele Primavera, Franz Cantalupo e Lorenza Danaro e la collaborazione del Teatro Comunale di Enna il  collettivo SBAM  ha portato in scena   “ Waterproff “della coreografa Melissa Zuccalà.

 “L’acqua scorre e trascorre, penetra e ristagna, purifica e trasforma…..come le mie emozioni e le mie sensazioni”.

 Questo il concept che ha ispirato la coreografa, nonché regista, Melissa Zuccalà nella sua nuova produzione .

L’acqua trasporta, trascina... ora fragorosamente... ora in un  lento scorrere. L’elemento acqua ha insita quella forza legata al rapporto intimo, ancestrale, che nessun altro elemento ha .

Nella piece coreografica l’acqua è stata indagata in tutte le sue peculiarità.   Le tre giovani danzatrici, Asia Scuderi, Benedetta Cannolo e Noemi Mulè  hanno ben interpretato ed eseguito il disegno coreografico che, per la prima volta, a differenza dei precedenti lavori della Zuccalà,  non seguiva una drammaturgia , ma era frutto di sensazioni , sentimenti , percezioni che la coreografa ha voluto inviare come immagini fotografiche al pubblico.

Un lavoro morbido, sinuoso, con una colonna sonora accattivante.

Le musiche di Chopin, Biosphere, Strauss legate tra loro da effetti sonori,sono state intermezzate da momenti  ironici, perché l’acqua è anche mare, sole, spiaggia e così, inaspettato, l’ingresso di un personaggio munito di pinne e occhiali sulla famosa canzone di Edoardo Vianello. Intriganti e curiosi gli elementi scenografici. Sul Palcoscenico un enorme ciambella a forma di cigno e  tre grandissimi lumi.  In realtà docce funzionanti.  Un’ ideazione coreografica che ha studiato  e indagato gli innumerevoli utilizzi dell’acqua, apparentemente scollegati tra loro, ma registicamente ben dosati in un lento scorrere ,come un fiume che talvolta si interrompe con una fragorosa cascata,  scuotendo il silenzio, muovendo l’acqua. La coreografia scivola con fluidità di movimento, in alcuni momenti trattenuto, in altri sospeso, per poi, improvvisamente, divenire sincopato, intrecciato per poi tornare fluido e scorrevole.

“Con questo lavoro, ho rivisitato, prima di tutto me stessa”,  - dichiara  Melissa Zuccalà - “Talvolta ci si sente   persi, confusi. Nel libro Blue Mind, il neuroscienzato Wallace J. Nichols ci racconta dei processi fisiologici e cerebrali che si innescano quando entriamo in connessione con l’acqua. Ci dimostra che la vicinanza con questo elemento è fondamentale per migliorare le prestazioni in molti ambiti. Chi sente queste percezioni è definito dal neuroscienziato una mente blu.  Leggendo questo libro ho compreso che potrei essere una mente blu: il mare mi infonde energia,  lo scorrere dell’acqua tranquillità . Ripartire da un elemento forte, un viaggio introspettivo e liberatorio, non soggetta a seguire nessuna drammaturgia, era quello di cui avevo bisogno”. _

Nel guardare lo spettacolo di Melissa Zuccalà, ma  in generale quando mi reco a vedere lo spettacolo di un coreografo, mi pongo in ascolto, non solo del mio sentire, ma osservo attentamente il pubblico. Ritengo che spesso, soprattutto i coreografi di danza contemporanea, siano molto autocelebrativi e contorti nelle loro dinamiche concettuali: Musiche troppo spesso difficili, disegni luce che a malapena lasciano intravvedere gli interpreti.  Spesso esco con un senso di oppressione e  tristezza. Penso, invece,  che un po’ di leggerezza ed  ironia non guastino. Gli pseudo lavori intellettuali, radical chic, che da molti anni subiamo, fanno sì che spesso gli spettacoli di danza  siano semivuoti.  Ho apprezzato particolarmente l’iniziativa del collettivo  SBAM di interrogarsi sul proprio operato. All’ingresso del Teatro sono stati consegnati dei cartoncini e delle penne e, le hostess addette alla distribuzione, hanno chiesto ad ognuno di noi, di esprimere un giudizio e consegnarlo al termine dello spettacolo.  Ho avuto il piacere di poter leggere il cartoncino di  una coppia di signori sulla cinquantina, con i quali mi sono intrattenuta in un piacevole confronto sulla serata e qui di seguito riporto lo scritto”:

Spettacolo dal forte contenuto simbolico, interpretato con energia e leggerezza dalle tre giovani ballerine a cui vanno i nostri complimenti per aver dato espressione all’elemento acqua, declinato in tutte le sue forme mutevoli. “ ( Luigi e Sabrina ).

Un importante critico di danza sosteneva:

Non trattate il pubblico con sufficienza dall’alto delle vostre certezze, perché il pubblico è  il critico più temibile”.

Waterproff è un lavoro che possiamo paragonare (per restare in tema) a un bicchiere d’acqua fresca quando si ha molta sete: non esiste nulla di più gradevole! Così, per chi vuole godere di una piacevole serata, cullato e trasportato da Tersicore, Waterproff è uno spettacolo godibile e armonioso grazie anche alle suggestioni  trasmesse  dalle tre interpreti.

 

(ph Gianluca Murella e Giuseppe Sorrentin )

                                        

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