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L’Aplomb

Medicina della Danza
Quando
28/04/2021
Genere
Medicina della Danza
Il termine deriva dalla locuzione francese à plomb, ossia “a piombo”, e nasce dalla ruvida arte muratoria: infatti prende il nome dallo strumento del filo a piombo, a cui è legato un peso, e che, puntando a terra in maniera perfettamente verticale, permette di verificare la perfetta perpendicolarità di un muro rispetto al suolo. Questa perfetta linearità del filo a piombo ha stimolato usi figurati: nel gergo sartoriale indica il giusto modo di cadere di un abito, applicato all’ambito umano diventa il bel portamento, la sicurezza e la disinvoltura nel porsi – con un forte connotato di imperturbabilità che richiama quella del filo a piombo, che punta a terra diritto e senza incertezze. Di qui l’uso traslato, introdotto sin dal 600, nella descrizione di come deve essere la posizione del corpo del ballerino nella tecnica della danza classica. L’aplomb, insieme alla regola della contrapposizione braccia-gambe e del contrappeso, appare tra i principi codificati nella tecnica della danza elaborata dall’Academie Royale de Danse, fondata da Luigi XIV, ed era inteso come la postura di base della danza di corte: indicava già, come nella teoria moderna, l’allineamento di testa, torace e gamba di sostegno lungo un immaginario asse verticale che partiva dalla testa e finiva perpendicolare al suolo, rispetto al quale venivano regolati tutti i passi e le attitudes della danza teatrale. Nell’800 il termine si allarga, venendo ad indicare il piazzamento del corpo sulla scena, aprendosi ad accezioni quali “stabilità”, “padronanza dei movimenti”, fino al più generico “equilibrio”. La tecnica della danza del 900 lo ha ristretto, tornando al concetto di “verticalità”, e correlandolo alla gravità, intesa, soprattutto nelle tecniche moderne, come quella naturale forza motrice del movimento.

Oggi con aplomb si intende il corretto bilanciamento e controllo del peso del corpo, e conseguentemente la stabilità, l’equilibrio – non a caso nella terminologia inglese è indicato come core stability. A seconda del movimento o della posa assunta, su una o due gambe, il corpo del ballerino esperto ha l’abilità di correggere, con piccoli spostamenti e compensazioni del lavoro muscolare, il proprio asse sul quale bilancia i pesi dati dalla forza di gravità e le spinte necessarie per l’esecuzione di passi. Nell’accezione moderna l’allineamento verticale testa-busto-piede di sostegno garantisce, come nella tradizione, il piazzamento del tronco e l’aderenza dei piedi a terra, sfruttando il suolo come punto di scarico di energia, oltre che come stimolatore di dinamiche verso l’alto. L’aplomb favorisce, e ne è a sua volta condizionato, un corretto ritmo della respirazione, stimolando l’espirazione e creando le condizioni per una postura di naturale rilassamento della cassa toracica, e quindi un portamento elastico della schiena.

Già Agrippina Vaganova nel suo manuale I principi fondamentali della danza classica (San Pietroburgo, 1934), poneva l’aplomb tra i fondamenti del suo metodo, da conquistare gradatamente durante tutto il corso di studi. Si inizia ad acquisire con l’equilibrio alla sbarra. Durante gli esercizi  il corpo deve mantenersi eretto sulla gamba portante, in modo da poter staccare la mano dalla sbarra in ogni momento, senza perdere l’equilibrio. Il training alla sbarra fornisce l’introduzione alla corretta esecuzione  degli esercizi al centro della sala. Il piede che si trova a terra non deve poggiare e scaricare tutto il peso sull’alluce, ma il peso del corpo deve essere equamente distribuito su tutta la superficie del piede.  Con il progredire degli studi si pratica l’aplomb anche sulla mezza punta e punta. Quando si eseguono gli esercizi al centro, una corretta posizione e portamento delle braccia facilita l’equilibrio. Man mano che migliorerà l’acquisizione dell’aplomb, si diventerà capaci di mantenere una posa sempre più a lungo e con minor sforzo.
La Vaganova individuava correttamente la schiena (la colonna vertebrale) quale parte del corpo portante nell’aplomb, la sua “fonte primaria”. Affermava che il danzatore deve imparare a “sentire” e controllare la colonna vertebrale, osservando attentamente le sensazioni muscolari nella regione della schiena durante l’esecuzione dei movimenti. Quando si diventa consapevoli di queste sensazioni e si riesce a metterle in relazione con i muscoli della zona lombare, allora si potrà dire di essere in grado di raggiungere il giusto aplomb. A quel punto il danzatore potrà affrontare i settori tecnici più difficili ed imparare a sostenere l’aplomb anche in aria, nei grandi salti (dove la tenuta della schiena è fondamentale), non solo nell’atterraggio. E’ curioso come Agrippina utilizzasse già il concetto di “propriocezione” ante litteram, una scoperta tutta moderna, che forse tanto moderna proprio non è.
Se sicuramente concordiamo con la Vaganova nell’affermare che l’aplomb è una necessità inderogabile per poter danzare, l’esperienza comune ci rende evidente come per taluni individui sia più difficile rispetto ad altri raggiungere una corretta stabilità centrale. Come insegnanti abbiamo il dovere di individuare i punti di difficoltà e predisporre set di esercizi mirati adatti a ciascun allievo.

Sarà di aiuto anche stimolare una conoscenza anatomica di quali sono i muscoli e gli organi interessati nel raggiungimento del corretto piazzamento. La spina dorsale è un complesso osseo formato da vertebre, legamenti, articolazioni e alcuni individui sono naturalmente dotati di una maggiore mobilità dei legamenti e articolazioni: di qui la loro maggiore flessibilità della schiena. Un complesso apparato di muscoli profondi contribuiscono a supportare la posizione della colonna vertebrale. Sono i cosiddetti muscoli posturali. Oltre ai muscoli profondi della schiena, anche gli addominali, il pavimento pelvico, e il diaframma, contribuiscono alla stabilità della parte centrale del corpo e alla tenuta dell’equilibrio. 

Pertanto ogni training efficace per raggiungere un buon aplomb dovrà partire dal rafforzamento e dalla minuta attivazione dei muscoli profondi della schiena, degli addominali e del pavimento pelvico. Al contempo sarà proficuo stimolare la propriocezione del lavoro di questi muscoli.
In un secondo momento si dovranno attivare i muscoli di superficie in esercizi quali rotazioni, estensioni e flessioni laterali del busto, che attraverso la destabilizzazione della parte centrale  del tronco, attivano meccanismi di compensazione e riequilibrio.

Oltre agli esercizi specifici della lezione di danza per il potenziamento della core stability o aplomb, possono essere di utile preparazione, oltre che divertenti e tonificanti, esercizi con la Gym Ball, uno strumento che solo da poco tempo è entrato nelle aule di danza più accessoriate, e che possiamo facilmente procurarci per l’utilizzo domestico.  
Consiglio un sito dove potrete apprendere esercizi mirati all’attivazione di specifiche parti del corpo, attraverso brevi video: http://www.domyos.it/consigli/esercizi-video-gym-ball. In particolare, per potenziare l’aplomb saranno utili gli esercizi di allungamento degli addominali (video n.7), di potenziamento del pavimento pelvico (n.8), di allungamento della parte alta del corpo (n.10), e i piegamenti in equilibrio (n.15). Buon divertimento! 
 
Annalisa Argelli