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Machu Picchu e gli imperi d'oro del Perù. In mostra 3000 anni di civiltà dal

Mostre
Quando
23/01/2023
Genere
Mostre
Per agevolare la vostra visita a questa mostra che ha un’impostazione essenzialmente storica vi fornisco alcune informazioni utilissime per la comprensione della mostra medesima.
La mostra contiene meravigliosi oggetti che si riferiscono al periodo Inca del Perù in un arco di tempo di 3000 anni di civiltà. Per meglio comprendere quello che è accaduto vi seleziono alcune indicazioni storiche relative alla mostra stessa.

1200 a.C. circa
Sviluppo della prima civilizzazione preincaica, chiamata Chavín, tra le montagne della Sierra nel Nord dell’attuale Perù. Costruzione dei grandi centri cerimoniali, dell’oreficeria, delle prime osservazioni astronomiche e dei rituali di culto. La sua influenza si è estesa anche ad altre regioni peruviane.

800 d.C.-1000 d.C.
Emergono due vasti Stati nella Sierra centrale e nel sud: gli Huari e Tiahuanaco. Questi due Stati sono centralizzati, militarizzati e chiaramente espansionisti. Durante questi due secoli si osserva un processo di urbanizzazione verso le Ande e la costruzione di una vasta rete di strade battute, ma anche di centri amministrativi provinciali. Questi due imperi vanno poi a cadere progressivamente.

1300 d.C.-1400 d.C.
L’influenza inca rinforza la sua posizione in tutta la vallata del Cusco con quattro sovrani “leggendari”: Mayta Capac, Capac Yupanqui, Inca Roca e Yahuar Huacac.

1438 d.C.-1471 d.C.
Epoca imperiale. Con Pachacutec, il primo sovrano a farsi chiamare “Figlio del Sole”, gli inca sono alla testa di un vasto territorio. Erigono un impero chiamato Tahuantinsuyo, o “delle quattro parti”. Pachacutec riorganizza l’amministrazione delle città conquistate, con la forza o tramite alleanze. Sotto il suo regno si assiste alla costruzione di templi e palazzi a Cusco, così come nella cittadella di Machu Picchu.

1471 d.C. - 1493 d.C.
Tupac Yupanqui, figlio di Pachacutec, estende l’impero inca fino all’attuale Ecuador e penetra fino aò Rio Mauri, in Cile. Ordina la costruzione dell’imponente fortezza di Sacsayhuaman, per proteggere il Cusco da eventuali invasioni. Cominciata con Pachacutec e continuata con Tupac Ypanqui, è a lui che si deve la conquista della maggior parte di ciò che sarà definito l’impero inca, all’arrivo degli spagnoli.

1493 d.C.-1526 d.C.
Durante il regno di Huayna Capac, l’impero è all’apice della sua espansione territoriale: 900.000 chilometri quadrati che si estendono tra Ecuador, Colombia, Bolivia e il Cile di oggi. Ci è voluto meno di un secolo perché l’impero Inca diventasse il più grande impero dell’America precolombiana.

Per meglio comprendere questi fondamentali periodi storici riportiamo alcune informazioni importanti da sapere sugli Inca.

1) La loro lingua ufficiale era il Quechua, che significa “ombelico del mondo”

2) La più vasta rete stradale esistita prima della rivoluzione industriale è Inca
L’infrastruttura più impressionante dell’impero inca è probabilmente il suo tessuto stradale. In meno di un secolo gli Inca avevano creato più di 30.000 km di strade, incorporando nelle loro nuove vie gli antichi percorsi esistenti. Questa rete stradale straordinaria, che attraversava uno dei territori geografici più complessi al mondo, unisce le cime innevate delle Ande (a più di 6000 m di altitudine) alla costa, passando per le foreste tropicali umide, le valli fertili e coltivate e i deserti. Tale sistema, chiamato Qhapac Ñan (strada imperiale), era l’espressione dell’onnipresente potere inca: raggiunse la sua estensione massima nel XV secolo e si estendeva su tutta la lunghezza e larghezza delle Ande. Queste vie, per la maggior parte “asfaltate”, erano percorse solo da persone a piedi e lama. Attraverso questo grande sistema stradale, di comunicazione, di commercio e di difesa, l’impero inca esercitava il suo controllo sull’insieme del territorio.

3) I costruttori di Machu Picchu
La più grande eredità degli Inca è la sua architettura, che presenta delle caratteristiche assorbite dai tiahuanacos e dagli huari. Una caratteristica fondamentale dello stile architettonico inca era l’utilizzo della topografia e di materiali già esistenti nel sito di costruzione.
Lo stile si definisce per la sua semplicità delle forme, la solidità degli edifici e una ricerca costante dell’armonia con il paesaggio circostante. Il lavoro minuzioso della pietra intagliata attira incontestabilmente l’attenzione per la perfezione dell’assemblamento dei blocchi che formano le costruzioni inca, senza uso di malta.

4) Gli inca, un modello di agricoltura a lungo periodo
L’impero inca era basato su un’organizzazione agricola assai efficace che si caratterizzava per alcune modifiche sofisticate del paesaggio. Sugli altopiani, considerato il fatto che non vi erano animali da traino, lo sviluppo agricolo fu possibile grazie alla costruzione ingegnosa dei terrazzamenti agricoli sui pendii delle montagne, normalmente inadatte all’agricoltura.

5) Qhipo, nodi per “annotare” i registri storici
Nelle Ande i tessuti servivano da supporto ai sistemi di scrittura inventati dagli antichi peruviani. Il suo utilizzo si verifica molto presto, a Caral, facendo così della civiltà andina la sola tra tutte le altre civiltà antiche ad aver sviluppato un sistema di scrittura tridimensionale, basato non su segni tracciati su una superficie piatta, ma su delle cordicelle annodate con nodi chiamati qhipus. In assenza di un sistema di scrittura alfabetica, questo apparato semplice e facilmente trasportabile aveva un grado di precisione e flessibilità straordinario. I quipo permettevano di registrare date, beni, le derrate alimentari, i censimenti delle popolazioni, i conti e potevano persino rappresentare, in forma astratta, episodi chiave della storia.

6) Gli inca e il culto degli antenati
Nell’antico Perù, tutte le civiltà hanno consacrato molta cura e attenzione ai loro morti. Gli inca conservavano i corpi dei defunti in luoghi arieggiati, protetti dall’umidità e dal contatto con il suolo, dove potevano disidratarsi senza putrefarsi. Al contrario degli egizi, gli inca non praticavano la mummificazione, se non in casi eccezionali. Più spesso gli inca si accontentavano di esporre i corpi all’azione dell’aria secca e fredda delle cime, al fine di disidratare, senza estrarle, le viscere.

E per concludere un’annotazione divertente e di colore (viva la birra!). Gli inca, le cui attività si limitavano alla guerra e alla amministrazione del loro impero, dedicavano un gran numero di giorni dell’anno alle cerimonie e alle celebrazioni. Le feste erano numerose e strettamente legate alla realizzazione di lavori collettivi e alle cerimonie religiose. L’iconografia di tutte le culture dell’antico Perù abbonda di rappresentazioni di celebrazioni o vi appaiono uomini e donne con calici, musicisti, danzatori e strumenti musicali.

Durante queste feste si banchettava e si beveva molta chicha, birra di mais fermentata.

Tutti gli omaggi agli antenati si concludevano poi con la fastosissima festa del Sole.

Cari lettori mi raccomando non vi perdete questa mostra storica ma bellissima, piena di oggetti rari e preziosi.
Federico Grilli